Contrariamente a quanto si possa pensare, il sonno è tutt’altro che una perdita di tempo. Anzi è di fondamentale importanza per consentire al corpo di rigenerarsi e riparare i tessuti e al cervello di consolidare la memoria e l’apprendimento.
Dormire troppo poco (gli studi parlano di meno di 7 ore) può avere conseguenze a breve e lungo termine sulla salute, sulla qualità della vita e sulla longevità.
E purtroppo non basta un week end tranquillo o una vacanza rilassante per compensare ad esempio le 4 ore di sonno a notte durante la settimana.
Quando noi dormiamo, non stiamo mettendo in pausa il nostro corpo, anzi gli diamo la possibilità di resettarsi, di mettere in moto quelle operazioni molecolari a livello cellulare, che ci permettono di affrontare un nuovo giorno.
Ma che impatto ha il sonno sul nostro cervello?
Le ricerche hanno dimostrato che il sonno ha un impatto importante sulla memoria.
Durante le fasi di sonno profondo i nostri ricordi recenti (quello che ci è successo durante il giorno) vengono spostati dalla nostra memoria a breve termine (l’ippocampo) nel nostro disco rigido (la neocorteccia).
Se non riposiamo correttamente questo processo di riordino viene compromesso, per cui sarà più difficile ricordare le informazioni.
La qualità del sonno ha inoltre effetti sul nostro livello di attenzione e focus.
Dormire poco può andare ad inficiare la performance lavorativa, la capacità di prendere delle decisioni corrette, di gestire le emozioni, di mantenere concentrazione durante le attività (e bere più caffè non risolve il problema).
L'insonnia è un disturbo del sonno che colpisce un numero sempre maggiore di individui in tutto il mondo e che va ad influire sulla salute mentale ed il benessere psicofisico.
Molte persone che soffrono di insonnia riferiscono di avere difficoltà a "spegnere" la mente e a rilassarsi prima di andare a dormire.
I pensieri incessanti, le preoccupazioni, l’ansia e lo stress possono contribuire in modo significativo a generare questo problema. Questo perché viene attivato il sistema nervoso simpatico, che innesca una risposta di allarme nel corpo, aumentando la produzione di cortisolo e adrenalina e pertanto rendendo difficile il rilassamento e il sonno.
In questi casi è importante imparare delle pratiche che possono aiutare a ridurre l’attivazione del sistema nervoso simpatico, come la meditazione e la respirazione consapevole.
Quest’ultima può essere eseguita dovunque e in qualsiasi momento della giornata, per portare la mente e il corpo in uno stato di relax, lasciando andare le tensioni, disattivando il flusso automatico dei pensieri.
Con la meditazione è invece possibile andare a lavorare sulla frequenza delle nostre onde celebrali. Quando siamo svegli il nostro cervello produce delle onde beta, è concentrato sugli stimoli esterni se non addirittura attivato in modalità di emergenza.
Stare troppo in questo stato però è come guidare una macchina sempre in prima schiacciando il pedale dell’acceleratore.
A lungo andare si entra in un loop di pensieri legati alla sopravvivenza (si cerca costantemente di identificare pericoli, possibili difficoltà) che ci portano a confusione interiore, a difficoltà di apprendimento e a stare nel presente.
Tutto ciò genera a sua volta emozioni di rabbia, tristezza, ansia, aggressività, insicurezza, frustrazione. Andare a letto con questo carico di pensieri e di emozioni di sicuro non aiuta a dormire bene.
La meditazione è davvero efficace in questi casi perché permette al cervello di passare dalle onde beta, in cui la sopravvivenza è la sua priorità, alle onde Alfa e Theta, che portano rilassamento alla mente e al corpo. Si abbassano gli stimoli esterni e la parte del cervello deputata al pensiero analitico, diventa meno impegnata a pensare ed analizzare.
Si passa dallo stato di sopravvivenza a quello creativo, fino ad arrivare ad un addormentamento del corpo mentre la mente è ancora vigile.
Con le onde theta, il corpo non assume più il controllo e si crea spazio per la creatività in una condizione di totale libertà.
Migliorare la quantità e la qualità del sonno può avere pertanto benefici sulla qualità della vita, sul benessere della persona e sulla performance lavorativa.
Imparare e praticare delle tecniche che portino a uno stato di rilassamento del corpo e della mente può aiutare a raggiungere maggiori risultati professionali.
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